Nuovo digitale cosa cambia dal 3 gennaio.

Il 2022 ha portato con sé una serie di novità anche per quanto riguarda la TV.

Data:
22 Febbraio 2022

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Il 2022 ha portato con sé una serie di novità anche per quanto riguarda la TV.

Dal 3 gennaio la Valle d’Aosta ha ufficialmente dato il via al refarming del nord Italia, cioè la riorganizzazione delle frequenze che precede l’arrivo del nuovo digitale terrestre.

Cosa significa nel concreto? Cosa cambia per gli utenti, cosa fare per continuare a vedere le trasmissioni TV? 

Facciamo un po' di chiarezza sulla fase in cui ci troviamo.

COSA STA SUCCEDENDO

Il processo in atto è un processo di refarming, cioè di spostamento delle emittenti su altre frequenze. In questa fase cambia poco per i cittadini, che al momento deve limitarsi al massimo a risintonizzare il televisore; insomma lo switch off, ovvero il cambiamento vero e proprio è già iniziato.

La riorganizzazione delle frequenze attuale è iniziata lo scorso 15 novembre in Sardegna, dove si è già conclusa, e ora tocca al resto d’Italia. Si procederà da nord partendo dalla Valle d’Aosta e nell’intervallo dal 3 gennaio al 9 marzo toccherà anche a Piemonte, Lombardia (tranne la provincia di Mantova) e le province di Piacenza, Trento e Bolzano, dove alcune frequenze Rai hanno già effettuato il passaggio all’HD.

Dal 9 febbraio al 14 marzo invece sarà la volta di Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, e poi si proseguirà verso sud.

UN PROCESSO IN DUE FASI, E L'ADDIO DI ALCUNI CANALI

Il processo si svolge in due fasi: la prima, che è quella in cui ci troviamo ora, è iniziata alla fine del 2021 con la ripartizione delle frequenze tra le emittenti del servizio televisivo – e quindi la conseguente necessità di ri-sintonizzare i canali. 

Il Ministero ha fissato la data dell’8 marzo 2022 come giorno in cui le emittenti televisive nazionali provvederanno a dismettere la codifica di trasmissione Mpeg-2 e ad attivare in tutto il Paese la codifica Mpeg-4 sullo standard tecnologico DVBT.

Ma facciamo attenzione. Questo non significa che i canali diventeranno necessariamente in HD, come infatti sta avvenendo per TV8, Cielo e Sky TG24, la cui qualità dell'immagine non verrà trasmessa in alta definizione sul digitale terrestre.

In ogni caso, fino al 31 dicembre 2022 le emittenti televisive nazionali potranno continuare a trasmettere simultaneamente con entrambe le codifiche, ma sui numeri del telecomando da 1 a 9 ci saranno i canali con la nuova codifica. Nella seconda fase invece, che avverrà nel 2023, verrà definitivamente abbandonato l’attuale standard di trasmissione e avverrà il passaggio al nuovo DVB-T2.

CHE COSA BISOGNA FARE?

Lo spostamento delle frequenze comporta cambiamenti a seconda delle caratteristiche tecniche del televisore, e della sua “età”. Per verificare se la vostra TV è compatibile con il nuovo standard tecnologico potete fare subito una prova: nella prima fase basterà verificare la corretta ricezione di un qualsiasi canale HD, come il 501 Rai 1 HD, il 505 Canale 5 HD o il 507 La7 HD.

Per la seconda fase, il vostro TV o decoder dovrà supportare la trasmissione DVB-T2. Quasi tutti i televisori recenti infatti hanno ormai la risintonizzazione automatica, quindi l’apparecchio cercherà i nuovi canali non appena verranno spostati senza bisogno di intervento da parte dell'utente, magari si limiterà ad avvertire di aver trovato nuovi canali. Se invece il TV non ha la risintonizzazione automatica o l’avete esclusa dalle impostazioni, bisognerà risintonizzare manualmente i canali.

I BONUS

Anche per il 2022 il Mise ha messo a disposizione due bonus dedicati a chi deve acquistare un nuovo televisore o un decoder, che sono stati ri-finanziati con 68 milioni di euro nella legge di bilancio 2022.

Abbiamo già detto che il bonus TV è riservato ai nuclei famigliari con ISEE fino a 20.000 euro e consente di ricevere fino a 30 euro per l’acquisto di TV e decoder idonei alla ricezione di programmi televisivi con i nuovi standard trasmissivi (DVBT-2/HEVC) e per l’acquisto di decoder. Esso è disponibile fino al 31 dicembre 2022 o sino all’esaurimento delle risorse stanziate.

Ricordiamo che questo bonus viene erogato sotto forma di sconto praticato dal venditore sul prezzo del prodotto acquistato, quindi basta presentarsi in negozio o anche online, sempre su base volontaria dei rivenditori (Amazon ad esempio non lo permette) con il modulo di richiesta compilato, mentre per aderire all’iniziativa i venditori devono registrarsi sulla piattaforma telematica resa disponibile dall’Agenzia delle Entrate.

L’altro bonus è quello rottamazione TV, che consiste in uno sconto del 20% sul prezzo d’acquisto di un nuovo TV fino a un importo massimo di 100 euro. Se ne può beneficiare rottamando contestualmente un televisore acquistato prima del 22 dicembre 2018.

La rottamazione può essere effettuata direttamente presso i rivenditori aderenti consegnando la vecchia TV, oppure la si può portare in discarica prima di acquistare una nuova, e in questo caso l’addetto al centro di raccolta RAEE deve convalidare il modulo di autodichiarazione che certifica l’avvenuta consegna dell’apparecchio.

È cumulabile al bonus TV ed è rivolto a tutti i cittadini residenti in Italia, questa volta senza limiti di ISEE; ma in ogni caso l’agevolazione è legata al nucleo famigliare quindi è concesso un solo bonus per famiglia. Infine, nella manovra è stata inserita anche una nuova agevolazione che prevede la consegna dei decoder a casa degli anziani over 70 con reddito inferiore ai 20.000 euro, grazie a una apposita convenzione tra Ministero dello sviluppo economico e Poste Italiane.

Ultimo aggiornamento

7 Febbraio 2024, 14:46